Ponseti per primo descrisse una varietà di piede torto particolarmente grave che egli definì complesso o atipico. Clinicamente tale varietà è caratterizzata da un aspetto tozzo e “paffuto” del piede che si presenta atteggiato in marcato e rigido equinismo con un tendine di Achille molto spesso e con tutti i metatarsi flessi plantarmente a livello della Lisfranc. Questa condizione di esagerato cavismo del piede è evidenziata dalla presenza di un profondo solco che ne attraversa trasversalmente la superficie plantare. Il primo metatarso è corto e l’alluce è esteso a livello della metatarso-falangea e flesso a livello dell’interfalangea.
Le recenti linee guida della PIA definiscono atipico questa varietà di piede torto quando si presenta alla nascita prima dell’inizio del trattamento e complesso quando consegue ad un trattamento errato. In quest’ultimo caso, tipica è la storia clinica di ripetuti scivolamenti dei gessi con conseguente intrappolamento del piedino al loro interno.
Il protocollo di trattamento di queste varietà di piede torto differisce da quello classico. Si applicano 2-3 apparecchi gessati modellando bene il calcagno e flettendo il ginocchio fino a 110° per evitare lo scivolamento del gesso. Il cavismo metatarsale si corregge flettendo dorsalmente tutti i metatarsi con entrambe i pollici. Si esegue quindi la tenotomia del tendine di Achille e si applicano poi almeno altri due gessi.
L’abduzione non deve superare i 40° sia in gesso che nel tutore che verrà applicato succesivamente. Sono spesso necessari 6-7 apparecchi gessati per correggere questa grave deformità. Le recidive sono più frequenti che nel piede torto classico.